prevenzione tumore ovaio

Secondo il Registro Tumori, il tumore dell’ovaio colpisce circa 5200 donne all’anno in Italia. Sono 49800 le donne nel nostro paese che hanno attraversato una diagnosi di carcinoma ovarico.
Per il tumore dell’ovaio le evidenze scientifiche identificano tre categorie di fattori di rischio: ormonali, ambientali ed eredo-familiari.

I FATTORI DI RISCHIO DEL TUMORE DELL’OVAIO: GLI ORMONI

La dottoressa Mara Mantiero dichiara: “I fattori ormonali e la storia riproduttiva sono aspetti molto importanti nel valutare i rischi di sviluppare tumori ginecologici. La comparsa precoce delle mestruazioni o una menopausa tardiva aumentano il rischio di tumori ovarici, così come di altre neoplasie ginecologiche. È stato inoltre osservato che il rischio diminuisce all’aumentare del numero di gravidanze. Di contro, aumenta fra le donne che non hanno mai avuto figli o che hanno avuto la prima gravidanza in età avanzata. L’allattamento al seno sembra avere un effetto protettivo rispetto ai tumori ovarici, così come l’assunzione prolungata della pillola anticoncezionale estro-progestinica”.

ADOTTARE UNO STILE DI VITA SANO AIUTA A DIFENDERE L’ORGANISMO DAI TUMORI

Lo stile di vita inoltre rappresenta sicuramente un aspetto importante nella prevenzione dei tumori, non solo di quello ovarico. E’ importante seguire un’alimentazione variegata e uno stile di vita sano.
“Svolgere una regolare attività fisica ed evitare il fumo sono abitudini importantissime”, dichiara la dottoressa Mantiero, che continua: “ è indicato anche seguire una dieta equilibrata, come quella mediterranea, ricca di frutta e verdura di stagione, legumi, omega3, con limitazione nel consumo di cibi pronti e trasformati, ricchi di grassi e zuccheri. Si consiglia anche di non esagerare con le bevande zuccherate”.
Sovrappeso e obesità sono due dei fattori che fanno drasticamente aumentare il rischio di sviluppo del cancro e di altre malattie croniche. Il sovrappeso è correlato ad una dieta ricca di alimenti energetici, in modo particolare prodotti industriali.

COME INCIDE LA FAMILIARITÀ’ NEL RISCHIO DI SVILUPPARE TUMORI DELL’OVAIO

Infine, vi è una percentuale di tumori ovarici che si sviluppa come conseguenza di una mutazione genetica ereditaria. Dichiara la dottoressa Mantiero: “In presenza di mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 può esserci una predisposizione allo sviluppo di alcuni tipi di tumori, come il carcinoma dell’ovaio e carcinoma della mammella. Secondo quanto riportato dal report di AIRTUM-AIOM-Fondazione AIOM “I numeri del cancro in Italia“, il rischio di carcinoma ovarico è tra l’1 – 2% nella popolazione generale, tra il 24 – 40% nelle donne con mutazione in BRCA1 e tra l’11-18% in quelle con mutazione di BRCA2. In questi casi il cancro dell’ovaio può verificarsi in un’età più giovanile e talvolta sono presenti diversi casi all’interno della stessa famiglia. Qualora una persona fosse portatrice di una di queste mutazioni genetiche, è consigliabile seguire un programma regolare di screening sia per il tumore al seno che per quello ovarico già dai 30-35 anni”.

SCREENING DEL TUMORE DELL’OVAIO

Il tumore dell’ovaio non dà sintomi nelle fasi iniziali. Per questo è difficile identificarlo precocemente. La dottoressa Mantiero afferma: “Non esistono, al momento, programmi di screening scientificamente affidabili per la prevenzione del tumore dell’ovaio. Ciononostante alcuni studi hanno dimostrato che una visita annuale dal ginecologo e l’ecografia transvaginale di controllo possono facilitare una diagnosi precoce. Alcuni studi hanno tentato di utilizzare per un programma di screening sulla popolazione sana un marcatore presente nel sangue, il CA 125 che non risulta però affidabile perché troppo poco specifico. Questo marcatore è invece molto utile per monitorare l’eventuale ripresa della malattia in persone già curate per un tumore ovarico. Recatevi dal vostro ginecologo una volta all’anno: la prevenzione è la migliore arma nella lotta contro i tumori!”


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