Agopuntura, yoga, mindfulness, meditazione sono terapie complementari spesso utili per i pazienti oncologici con la funzione di alleviare i sintomi psico-fisici quali dolore, nausea e stress.
Le pazienti in cura all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano possono accedere a trattamenti complementari che aiutano ad affrontare l’esperienza della malattia mantenendo un migliore benessere psicofisico.
Come è stato già scritto, è fondamentale consultare il proprio oncologo prima di intraprendere qualunque percorso complementare che non deve mai in nessun caso sostituire la terapia tradizionale.

COS’È L’AGOPUNTURA E LA SUA APPLICAZIONE IN ONCOLOGIA

L’agopuntura è una pratica usata nella medicina tradizionale cinese per curare diversi disturbi sia in fase acuta che in fase cronica.
Si pratica inserendo degli aghi, più sottili di un capello, nella pelle in corrispondenza dei punti energetici. Gli aghi, una volta inseriti, possono essere mossi dall’agopunturista, scaldati o caricati con una debole corrente elettrica.

AGOPUNTURA E ONCOLOGIA

Nel 1997 il National Institutes of Health ha iniziato ad indagare sugli effetti dell’agopuntura nel trattamento dei sintomi e degli effetti collaterali del cancro. L’agopuntura si è dimostrata efficace come terapia di supporto in oncologia per trattare svariati disturbi:

  • Nausea e vomito:
    Allevia la nausea e il vomito causati da radio e chemioterapia.
  • Dolore:
    Aiuta a gestire il dolore provocato dal cancro o dalla chirurgia.
  • Vampate:
    Aiuta a ridurre le vampate causate dalle terapie ormonali.
  • Fatigue:
    Allevia i sintomi della spossatezza causata dalle terapie.
  • Bocca secca (xerostomia)
    Utile nel trattamento e nella prevenzione della secchezza orale causata dalla radioterapia in pazienti con carcinoma nasofaringeo e cancro della testa e del collo.
  • Linfedema:
    Aiuta ridurre il gonfiore e alleviare i sintomi nei pazienti con linfedema alle braccia e alle gambe.
  • Insonnia:
    Aiuta a rilassarsi e a dormire.

RACCOMANDAZIONI

È fondamentale affidarsi ad operatori esperti in centri riconosciuti e consultare il proprio oncologo.


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