Il 4 febbraio scorso, in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, sono stati pubblicati i numeri dell’incidenza e della mortalità dei tumori in 185 Paesi del mondo nell’anno 2020.
I dati, pubblicati nel rapporto intitolato “Global Cancer Statistics 2020” evidenziano che, a livello globale, il 20% delle persone svilupperà un tumore nell’arco della propria vita. Lo studio è stato condotto dall’American Cancer Society e dall’International Agency for Research on Cancer. I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 26 tipologie di tumori in 185 Paesi.

I casi di tumore nel corso del 2020 sono stati 19,3 milioni e i decessi circa 10 milioni. Questi dati non tengono conto della pandemia in corso, che potrebbe portare a una diminuzione delle nuove diagnosi a causa del rallentamento dei programmi di screening e all’aumento della mortalità e delle diagnosi di tumori in fase avanzata.

I NUMERI DEI TUMORI NEL MONDO: DIAGNOSI E MORTALITÀ

Il primato per il numero di diagnosi nel 2020 spetta al tumore al seno, con 2,3 milioni di diagnosi (l’11,7% delle nuove diagnosi). A seguire troviamo il tumore del polmone (11,4%), del colon-retto (10%), della prostata (7,3%) e dello stomaco (5,6%).
Se si passa invece alla valutazione della mortalità al primo posto troviamo il tumore del polmone (18% di tutti i decessi per cancro), seguito dal tumore del colon-retto e da quello del fegato.

INCIDENZA E MORTALITÀ: TANTE LE DISUGUAGLIANZE GLOBALI

Se incidenza e mortalità dei tumori vengono valutati sulla base del livello di sviluppo dei Paesi si notano disuguaglianze a livello globale.
Il cancro è una patologia più diffusa nei Paesi ricchi e sviluppati, rispetto ai Paesi in via di sviluppo.
Va però detto che i casi di tumore nei Paesi più poveri aumentano a ritmi molto più alti che in Europa. Inoltre in queste nazioni il tasso di mortalità è molto più alto, anche nei casi di tumori che nei Paesi più sviluppati sono facilmente prevenibili e curabili. Ad esempio, il tumore della cervice è una malattia prevenibile e, se diagnosticato precocemente e trattato adeguatamente, curabile. Nonostante questo in 23 Paesi risulta il carcinoma più diffuso e in 36 Paesi rappresenta la principale causa di decesso.

I NUMERI IN ITALIA

AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e AIRTUM (Associazione Italiana Registro Tumori) hanno pubblicato il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2020“. Nel corso del 2020 si sono stimate circa 377.000 diagnosi di tumori maligni: 195.000 negli uomini e 182.000 nelle donne. Anche nel 2020 il carcinoma più frequentemente diagnosticato è il tumore del seno, che da solo conta il quasi il 15% di tutte le diagnosi di tumore. A questo seguono il tumore del colon-retto, del polmone, della prostata e della vescica.
Si registra una riduzione dei tassi di mortalità stimati per il 2020 rispetto al 2015: scende del -6% negli uomini e del -4,2% nelle donne. Questa diminuzione è legata al progresso ottenuto in ambito diagnostico-terapeutico.

LA PREVENZIONE RIMANE LA DIFESA MIGLIORE

In molti Paesi in via di sviluppo si stanno diffondendo comportamenti e stili di vita che possono favorire fattori di rischio per lo sviluppo di tumori. Per esempio il sovrappeso, il consumo di alcool, la scarsa attività fisica e la riduzione delle nascite con la conseguente riduzione dell’allattamento al seno.
Nei Paesi più poveri inoltre il ricorso a controlli periodici e a screening che facilitano la diagnosi precoce è minore rispetto ai Paesi sviluppati. Questo influisce pesantemente sui tassi di mortalità.
I nuovi casi di tumore per il 2040 sono stimati nel numero di 28,4 milioni, con un aumento del 47% rispetto al 2020. Per questo è fondamentale diffondere strategie di prevenzione anche nei Paesi in via di sviluppo.