La cervice uterina, o collo dell’utero, costituisce la porzione inferiore dell’utero.

È rivolta in basso, verso la vagina e rappresenta proprio il passaggio tra il corpo dell’utero e la vagina. È divisa in endocervice (la porzione più vicina all’utero) ed esocervice (quella più vicina alla vagina).

Le cellule che rivestono l’endocervice sono dette “ghiandolari”; quelle che rivestono l’esocervice sono chiamate “cellule squamose”. Questi differenti tipi cellulari si incontrano nella zona di transizione.
La maggior parte dei tumori della cervice è originato proprio da cellule che si trovano in questa zona di confine.

Domande frequenti

La prevenzione del tumore della cervice si basa sullo screening attraverso il Pap-Test, un esame che consente di individuare cellule precancerose e cancerose e quindi di ottenere diagnosi precoci, fondamentali a causa dell’asintomaticità della malattia. Grazie all’introduzione del Pap-Test, il numero dei decessi per tumore alla cervice ha subito un importante diminuzione.

Con il Pap-Test vengono prelevate piccole quantità di cellule dal collo dell’utero e dal canale cervicale. Sulla base del risultato la donna verrà avviata a controlli secondo programma di screening (pap test negativo) o ad esami più approfonditi (pap test positivo).

Da alcuni anni grazie alla ricerca scientifica è stato introdotto un nuovo test che va a completare e migliorare lo screening per il cervicocarcinoma, l’HPV test, che valuta la presenza o meno dell’HPV sulla cervice uterina. Sono stati avviati nuovi programmi di screening che utilizzano questo test nella donna al di sopra dei 30aa. In questo nuovo programma il Pap test diventa un esame di completamento che viene eseguito solo nelle donne risultate positive al test HPV e si ottiene così una netta riduzione dei falsi negativi.

Il tumore della cervice vanta un primato: è l’unico che oggi può essere prevenuto grazie alla prevenzione primaria mediante la vaccinazione. Il vaccino anti HPV attualmente disponibile copre contro nove tipi del virus e rappresenta un’arma straordinaria di prevenzione dell’infezione persistente da HPV, delle lesioni pre-cancerose da questa causate e dei tumori a essa correlate. Il vaccino anti HPV, la cui efficacia e sicurezza sono state ampiamente confermate, è raccomandato a tutti gli adolescenti prima dell’esposizione sessuale e nelle donne sessualmente attive fino ai 45 anni di età.

Il cancro del collo dell’utero nella maggior parte dei casi può essere asintomatico. Quando i sintomi si manifestano possono comprendere un irregolare sanguinamento vaginale, il più delle volte post-coitale (dopo un rapporto sessuale), ma può avvenire anche spontaneamente come spotting intermestruale o in menopausa. In genere, quando è in uno stadio più avanzato a livello locale, il cervicocarcinoma ha più probabilità di sanguinare spontaneamente e di provocare perdite vaginali maleodoranti o dolore pelvico. I tumori più diffusi possono provocare ostruzione delle vie urinarie che si associa a dolore lombare ed edemi a gambe e caviglie dovuti all’ostruzione linfatica del sistema venoso.  

Circa il 75% delle donne contrae l’infezione almeno una volta nella vita, ma solo nel 10% il virus dà luogo a lesione pre-neoplastiche e neoplastiche della cervice uterina. Sono circa 13 i ceppi di HPV oncogeni ad alto rischio responsabili dei tumori della cervice. I tipi diHPV a basso rischio sono invece associati a lesione benigne come i condilomi genitali. Da quando si contrae l’infezione allo sviluppo del tumore possono passare 10-20 anni, quindi i tumori che colpiscono le donne di 45-50 anni sono in genere la conseguenza di infezioni contratte in giovane età. Rari sono i tumori della cervice uterina diagnosticati al di sotto dei 25 anni.

Il fattore di rischio più importante associato all’insorgenza del tumore alla cervice uterina è l’infezione da Human Papilloma Virus (HPV): un virus che colpisce fino all’80% delle donne nel corso della loro vita. Si trasmette attraverso i rapporti sessuali. Nella maggior parte dei casi l’infezione causa lesioni o altre manifestazioni non visibili che si risolvono spontaneamente senza lasciare traccia.
Altri fattori di rischio correlati all’insorgenza di tumori alla cervice sono:

  • Inizio precoce dell’età sessuale (prima dei 16 anni) e la promiscuità sessuale: aumenta il rischio di contrarre l’HPV o altre infezioni correlate all’insorgere di questo tumore
  • Fumo
  • Dieta non equilibrata
  • Infezioni da clamidia o herpes simplex
  • Indebolimento del sistema immunitario (sindromi immuno-depressive, infezione da HIV, immunodepressione farmacologica)
  • L’uso di contraccettivi orali prolungato nel tempo oltre le indicazioni terapeutiche

I tumori della cervice uterina sono classificati in base alle cellule da cui prendono origine e sono prevalentemente di due tipi: il carcinoma a cellule squamose (che rappresenta 80% dei tumori della cervice) e l’adenocarcinoma (10-15% dei casi).
Si parla di carcinoma a cellule squamose quando il tumore è originato dalle cellule che ricoprono la superficie dell’esocervice, di adenocarcinoma quando l’origine è da individuarsi nelle cellule ghiandolari dell’endocervice. Ci sono anche dei tumori della cervice che hanno un’origine mista e sono definiti carcinomi adenosquamosi: rappresentano il 3-5% dei cervicocarcinomi.
I sarcomi e i tumori a piccole cellule neuroendocrine sono rari.