Il microbiota vaginale è coinvolto in diverse condizioni patologiche del tratto riproduttivo femminile. La ricerca scientifica sta esplorando la correlazione esistente fra la salute del microbiota, le infezioni da papilloma virus e il cancro della cervice uterina.
IL MICROBIOTA VAGINALE: UN ALLEATO DELLA SALUTE
Svariate ricerche hanno dimostrato che il microbiota vaginale gioca un ruolo fondamentale nella persistenza e nella regressione del papilloma virus e della patologia ad esso associata. Il microbiota vaginale sano è caratterizzato da una bassa diversità microbiotica ed è dominato dal genere Lactobacillus, con oltre 20 specie rilevate.
I Lactobacilli prevengono la proliferazione eccessiva degli altri microrganismi patogeni e opportunistici.
In base all’età, alle fluttuazioni ormonali, all’attività sessuale, all’uso di farmaci e all’igiene intima le comunità microbiche della vagina umana possono variare. L’omeostasi dell’ecosistema vaginale è la risultante di complesse interazioni e sinergie tra l’ospite e diversi microrganismi che colonizzano la mucosa vaginale. Il mantenimento di un elevato numero di lattobacilli residenti è segno delle buone condizioni di salute della donna.
MICROBIOTA SANO: UN EQUILIBRIO DELICATO
I fattori che possono influenzare il microbiota vaginale e modificarne l’equilibrio sono molteplici: attività sessuale, igiene, patologie sistemiche, assunzione di antibiotici, immunosoppressori, terapia radiante, traumi. Quando la flora vaginale si impoverisce a causa di una forte riduzione o della scomparsa dei Lactobacilli possono sopraggiungere due importanti patologie: la vaginite aerobica e la vaginite batterica.
VAGINITI: UN CAMPANELLO D’ALLARME
Con il termine “vaginite” si indicano una serie di affezioni che provocano bruciore, prurito, eritema delle mucose vulvo-vaginali e perdite giallastre maleodoranti. Le cause dell’insorgenza delle vaginiti sono varie. Si tratta di un problema molto diffuso: 75 donne su 100 manifestano almeno un episodio di vaginite nel corso della vita e di queste circa la metà va incontro ad almeno una recidiva.
Possono essere “aerobiche” e “batteriche”.
VAGINITE AEROBICA
È accompagnata da un’aumentata risposta infiammatoria a carico della vagina con conseguente sintomatologia caratteristica. Durante le vaginiti aerobiche si assiste ad una variazione e aumento delle varietà microbiche, in particolare la colonizzazione di molti patogeni derivanti dall’intestino (Escherichia coli, Enterococchi, Staphylococcus spp. e Streptococchi di gruppo B), che si sostituiscono alla normale flora dominata dai Lactobacilli. Questa flora batterica è aerobia, cioè vive in presenza di ossigeno.
VAGINOSI BATTERICA
Deriva dalla sostituzione nella vagina dei Lattobacilli con alte concentrazioni di batteri anaerobici quali Prevotella spp., Mobiluncus spp., Gardnerella vaginalis, Ureaplasma, Mycoplasma ed altri batteri patogeni. Questi batteri producono sostanze nocive.
Le vaginiti affliggono le donne fertili, le donne in pre-menopausa o menopausa e quelle in gravidanza, con un tasso di incidenza compreso tra il 20% e il 50%.
Nelle donne in menopausa è stato osservato che una riduzione dei livelli di estrogeni e di glicogeno, oltre a promuovere una riduzione dello spessore dell’epitelio squamoso stratificato della vagina e la produzione di muco protettivo, è anche fortemente associata ad una forte riduzione della percentuale di Lactobacilli a livello vaginale.
IL PAPILLOMA VIRUS E IL CANCRO DELLA CERVICE
L’infezione da Papilloma Virus viene contratta dall’80% delle donne sessualmente attive almeno una volta nella vita. La quasi totalità di queste infezioni è però transitoria, perché il sistema immunitario è in grado di debellare l’infezione, dopo un periodo variabile dai 6 ai 18 mesi.
Quando ciò non avviene correttamente e l’HPV persiste e si insedia nelle cellule, si crea una condizione che predispone alla formazione di lesioni di natura neoplastica a livello della cervice uterina e della vagina.
HPV E VAGINOSI BATTERICA
Una ricerca osservazionale condotta in Corea su 912 donne ha esaminato la relazione tra un’infezione persistente da papilloma virus (HPV) e la vaginosi batterica.
I risultati di questo studio hanno evidenziato una differenza significativa nella composizione batterica vaginale tra sorelle gemelle positive alla presenza di HPV e non. Nelle donne positive al HPV il microbiota mostrava livelli inferiori di Lactobacillus e una maggiore diversità microbiotica di tipo patogeno. Da questa ricerca è scaturito un filone di interesse scientifico per lo studio dell’impatto del microbiota vaginale sulle varie patologie ginecologiche e ostetriche.
IN CONCLUSIONE
La presenza di vaginosi batterica e l’aumentata concentrazione di microrganismi anaerobi potrebbe facilitare la presenza, persistenza e la progressione del virus HPV. Questa è legata alla carenza della risposta immunitaria dell’ospite. Mantenere il corretto ecosistema batterico vaginale protegge dal rischio di contrarre il papilloma virus. La vaccinazione contro il papilloma virus rimane comunque l’indicazione più utile per debellare il cancro della cervice uterina.
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