vaccino antipapillomavirus

Nel reparto di Ginecologia Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è possibile vaccinarsi contro il papilloma virus, anche in tempi di pandemia. Il vaccino anti-papillomavirus aiuta a prevenire le lesioni pre-neoplastiche e neoplastiche della cervice uterina (cervicocarcinoma).
Interrompere le vaccinazioni può essere pericoloso: per questo il team del reparto lavora per garantire le vaccinazioni. Sempre.

RIDUZIONE DELLE ATTIVITÀ VACCINALI IN TEMPI DI PANDEMIA

A causa della pandemia di COVID-19 nei Paesi europei si è verificata una riduzione generale delle normali attività vaccinali.
Questo è stato causato da due fattori:

  1.  a causa dello spostamento di risorse sanitarie verso le attività di controllo della pandemia
  2. a causa delle misure di distanziamento sociale imposte alla popolazione, che hanno fatto sì che e persone rimandassero le vaccinazioni programmate per sè e per i propri figli

Il 14 ottobre 2020 la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, nel corso di un’interrogazione parlamentare, ha sottolineato come il vaccino anti-papillomavirus sia tra quelli che hanno subito il maggior calo di somministrazione a seguito dell’emergenza Covid-19. Per questo, il Ministero della Salute ha formulato una serie di raccomandazioni operative rivolte alle regioni per il ripristino e rafforzamento delle attività di vaccinazione.

LA PREVENZIONE NON SI PUÒ RIMANDARE!

Le vaccinazioni rappresentano una componente fondamentale dei servizi sanitari e la loro interruzione comporta grandi rischi. Un’interruzione, anche breve, può determinare un maggiore rischio di epidemie di malattie prevenibili da vaccino (VPD, vaccine preventable diseases).

A COSA SERVE IL VACCINO ANTI-PAPILLOMAVIRUS?

L’importanza del vaccino anti-papillomavirus, la malattia sessualmente trasmessa più diffusa nel mondo, è ormai ampiamente dimostrata da numerosi trias clinici.
“Il vaccino ha dimostrato di avere un’elevata efficacia (compresa fra il 98% e il 100%) nel prevenire le infezioni causate da nove ceppi in esso contenuti”, afferma la dottoressa Maria Teresa Evangelista: “il vaccino HPV è anche fondamentale nella prevenzione dello sviluppo di lesioni alto grado nelle ragazze suscettibili. Questo livello di protezione è alto nei tre anni successivi alla vaccinazione e si riduce nelle giovani donne che hanno già iniziato l’attività sessuale”. La dottoressa Evangelista continua: “La diffusione del vaccino non ha evidenziato l’insorgenza di eventi avversi gravi. La vaccinazione rappresenta anche un’occasione per il Servizio Sanitario Nazionale per includere le ragazze in un programma articolato. Questo programma prevede, nelle età successive alla vaccinazione, un’offerta attiva di counselling e prevenzione secondaria attraverso il PAP test. Il PAP test, al momento, resta l’intervento più efficace per la riduzione della mortalità associata al cancro della cervice”.

La prevenzione primaria prevede l’adozione di stili di vita e comportamenti che aiutano l’organismo a rimanere in salute. Questa rimane la forma principale e più importante di prevenzione e include anche i vaccini sui virus che aumentano il rischio di cancro, fra cui quello contro il papilloma virus.

La prevenzione non si può rimandare, neanche durante una pandemia!