L’approccio preventivo al cancro è piuttosto recente.
Il passaggio da un approccio puramente curativo del tumore ad un approccio preventivo avviene nel 1981. In quella data venne pubblicato il primo elenco scientificamente comprovato dei principali fattori di rischio che concorrono a determinare l’insorgenza di un tumore. Scritto da Richard Doll e Richard Peto, due epidemiologi, questo elenco citava alcuni tra i fattori di rischio. Fra questi l’alimentazione, il fumo di sigaretta, le radiazioni. Inoltre appariva chiaro come la prevenzione fosse importante non solo nella fase precedente allo sviluppo della malattia (prevenzione primaria), ma anche dopo la sua comparsa.
La prevenzione è l’arma più efficace per sconfiggere sul tempo il cancro. Rispettando uno stile di vita sano (niente fumo, dieta salutare e attività fisica costante) si potrebbe evitare il 40% dei casi di tumore, secondo l‘Associazione Italiana di Oncologia Medica.
Le tre fasi della prevenzione
Stili di vita corretti e una diagnosi precoce sono fattori che contribuiscono a una drastica riduzione dell’incidenza del cancro, migliorano il controllo della malattia e riducono la mortalità . Oltre a quella che si chiama “prevenzione primaria“, che mira a ridurre l’insorgenza dei tumori, sono individuabili una “prevenzione secondaria” e una “prevenzione terziaria”
PREVENZIONE PRIMARIA
La prevenzione primaria è la forma principale e più importante di prevenzione. A concorrere allo sviluppo dei tumori possono essere rischi non modificabili oppure rischi modificabili. I rischi non modificabili possono essere l’età e il sesso. I rischi modificabili sono quelli che dipendono dal nostro comportamento (il fumo, la sedentarietà , l’esposizione ad agenti cancerogeni).
Lo scopo della prevenzione primaria consiste nell’adottare stili di vita e comportamenti che aiutano l’organismo a rimanere in salute e a non sviluppare la malattia. Mantenere uno stile di vita sano, un’alimentazione antitumorale, svolgere attività fisica ed astenersi dal fumo.
La prevenzione primaria include anche i vaccini sui virus che aumentano il rischio di cancro, come quello per il papilloma virus, correlato ad un aumento di rischio di sviluppare un cancro alla cervice uterina, o quello per l’epatite B, che concorre allo sviluppo del tumore allo stomaco.
PREVENZIONE SECONDARIA
La prevenzione secondaria è riferita alla diagnosi tempestiva della patologia (screening oncologico). Lo screening oncologico permette di intervenire in maniera precoce e quindi più efficace. Si tratta di individuare il tumore prima che manifesti i primi sintomi in modo da avere maggiori opportunità terapeutiche e avere una migliore progressione e minori effetti negativi. Gli esami di screening oncologico previsti sono: il pap test, per la diagnosi precoce del cancro alla cervice uterina, la ricerca del sangue occulto nelle feci, per il tumore al colon e la mammografia, che consente di individuare i tumori alla mammella in fase iniziale. La diagnosi precoce ha un ruolo fondamentale nella cura dei tumori dove esiste la possibilità di effettuarla.
PREVENZIONE TERZIARIA
Con “prevenzione terziaria” si parla della prevenzione delle complicanze, delle recidive e degli esiti più complessi del tumore. Comprende le terapie adiuvanti (chemioterapia, radioterapia e trattamenti ormonali) che prolungano gli intervalli di tempo senza malattia e aumentano la sopravvivenza dei pazienti in molti tipi di tumore.
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