Assumere integratori e supplementi alimentari a base di antiossidanti, vitamine e ferro durante le terapie oncologiche può essere molto pericoloso. Nel caso di tumore al seno può addirittura aumentare il rischio di recidiva e di mortalità.

Nonostante l’idea diffusa che le vitamine e gli antiossidanti possano ridurre gli effetti collaterali delle terapie è importantissimo assumerli con cautela e sempre dopo aver consultato l’oncologo o il proprio medico.

COSA SONO GLI INTEGRATORI?

Integratori e supplementi sono prodotti con vitamine, minerali o estratti di erbe e di piante. Possono essere anche composti da prodotti animali, alghe, lieviti, funghi o molte altre sostanze o estratti.
Si trovano sotto forma di pastiglie, polveri, liquidi, barrette.

RISCHI ED EFFETTI COLLATERALI DEGLI INTEGRATORI

Gli integratori non richiedono la presentazione di una ricetta medica per essere acquistati. Spesso quindi vengono assunti senza alcuna indicazione di oncologi o farmacisti. Ci sono molte notizie false o non validate da ricerche autorevoli che circolano sugli integratori e spesso è difficile trovare informazioni sui loro rischi potenziali.

NON ASSUMERE INTEGRATORI DURANTE I TRATTAMENTI ONCOLOGICI SENZA IL PARERE DEI MEDICI

Ci sono svariati aspetti da considerare prima di assumere integratori durante un trattamento oncologico. Alcuni di questi, per esempio, possono causare una particolare sensibilità della pelle e delle gravi reazioni durante le radiazioni. Se si stanno seguendo cicli di chemioterapia, bisogna tenere in considerazione che i principi attivi contenuti in alcune piante possono ostacolarne l’efficacia. Gli antiossidanti possono interferire con ciclofosfamide e doxorubicina e anche il succo di pompelmo, del ginko o dell’erba di San Giovanni riescono a modificare l’efficacia della chemio.
È quindi consigliabile astenersi dall’assumere integratori.

L’ONCOLOGO È UN ALLEATO DEL PAZIENTE!

Parlare con il proprio oncologo e confrontarsi con lui sulla terapia è fondamentale. Il medico deve sapere che tipo di integratori un paziente vuole assumere. Come già riportato in un precedente articolo, un sondaggio condotto su circa 3.000 pazienti oncologici negli Stati Uniti e pubblicato da Jama Oncology rileva che meno del 30% di coloro che hanno fatto ricorso a pratiche non convenzionali ne ha parlato con il proprio oncologo.
Questo è pericoloso per due fondamentali motivi:

  • i trattamenti non convenzionali non vanno mai confusi con la terapia e in nessun caso la possono sostituire
  • non sempre sono innocui e talvolta possono interferire con le terapie convenzionali.

“Naturale” non è sinonimo di “innocuo”!

In conclusione quindi, meglio evitare il fai da te quando si tratta di terapie contro il cancro: il dialogo con il medico resta un momento fondamentale per decidere quali strategie mettere in campo, anche se si tratta di “aiuti” non farmacologici.


Se hai domande sul tuo stato di salute, contatta il tuo medico di base. Per informazioni o indicazioni generiche legate ai tumori ginecologici consulta la nostra pagina dedicata alle risposte.