“Talco e tumori” è un associazione di cui ciclicamente si torna a parlare ormai da decenni legata allo sviluppo del carcinoma ovarico.
Vuoi per le notizie di maxi risarcimenti che arrivano dagli USA, vuoi per la pubblicazione di nuove ricerche che smentiscono la presenza di questo legame.
È già del 2016 la notizia, proveniente dagli USA, di un maxi risarcimento da parte di Johnson & Johnson alla famiglia di una donna morta di cancro all’ovaio che citava in giudizio l’azienda poiché avrebbe utilizzato per anni la polvere di talco a causa della mancata dicitura sulle confezioni della scritta “potenzialmente cancerogeno”. Da allora, di sentenze ne sono seguite altre, spesso milionarie, seppur l’ampia revisione di 31 studi di cui tre su grandi popolazioni non avesse ancora fornito dati certi relativi a questa correlazione.
NON ESISTE UNA CORRELAZIONE DIRETTA
La maggioranza degli studi (seppur molto pochi) che riportano un piccolo aumento del rischio, hanno il grosso limite di basarsi su fatti riferiti in base ai ricordi di persone già affette dal cancro e che affermano di aver usato il prodotto anche più di quanto realmente avvenuto. Comunque, in nessuno dei casi presi in esame, si evidenzia una correlazione diretta tra l’utilizzo del talco e le neoplasie.
A dipanare i dubbi sulla questione è una ricerca del 2018 firmata da un gruppo di epidemiologi statunitensi che ha rivisto i dati dedicati al talco e al carcinoma ovarico. Gli autori hanno lavorato sui dati provenienti da 4 coorti di donne, oltre 250.000 in totale, scoprendo che non ci sono correlazioni significative sul piano statistico fra l’uso dichiarato di polvere di talco e il rischio di ammalarsi di tumore all’ovaio. I risultati sono stati pubblicati su JAMA, la rivista dell’American Medical Association.
I NUOVI STUDI PUBBLICATI DA JAMA
Nella nuova revisione di studi su JAMA, guidata da Katie O’Brien del National Institute of Environmental Health Sciences, i ricercatori hanno sintetizzato i dati di quattro grandi lavori precedenti condotti dal 1982 al 2017 e che comprendevano i dati di 252.745 donne, intervistate più volte nel corso del tempo su una serie di domande relative alla salute, compreso l’uso del talco. Tra le donne, seguite per un periodo medio di 11,2 anni, 2.168 hanno sviluppato il cancro ovarico. Tuttavia, non è dimostrata nessuna associazione statisticamente significativa confrontando le donne che avevano usato talco e quelle che non l’avevano mai utilizzato. Non si evidenzia alcuna associazione significativa nemmeno confrontando la frequenza o la durata dell’uso.
EVITARE L’USO DEL TALCO?
Per concludere, non c’è motivo di allarmarsi nel caso si sia fatto uso di talco nel passato. Il Talco privo di amianto e utilizzato per la polvere cosmetica (classificato nel gruppo 3 come non cancerogeno per l’uomo) non si può affermare che rappresenti un rischio aumentato di cancro. In via totalmente precauzionale si può evitare di utilizzare tali prodotti nell’area perineale e vaginale.
Se hai domande sul tuo stato di salute, contatta il tuo medico di base. Per informazioni o incazioni generiche legate ai tumori ginecologici consulta la nostra pagina dedicata alle risposte.